La cultura “motore chiave dello sviluppo sostenibile”, la dichiarazione finale al G7 di Napoli
La cultura “motore chiave dello sviluppo sostenibile” sulla quale i Paesi del G7 intendo “far leva” per “lavorare con i governi africani e l’Unione Africana”. È la volontà espressa dai leader culturali dell’Unione Africana, Brasile, Canada, Unione Europea, Francia, Germania, Grecia, India, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme ai vertici dell’UNESCO, dell’ICCROM e della Banca Africana per lo Sviluppo, al termine della due giorni del G7 di Napoli, che si è conclusa sabato, 21 settembre, sotto la presidenza italiana.
“Sottolineando che la cultura è essenziale per l’identità e la prosperità delle nostre nazioni, popoli e comunità” e “convinti che tutte le culture del mondo abbiano pari titolo al rispetto, così come gli individui sono pari riguardo all’accesso alla cultura”, nonché “convinti dell’importanza della cultura come motore trasformativo e facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile”, nella dichiarazione finale i leader riconoscono “i progressi compiuti alla 28a Conferenza ONU sui cambiamenti climatici del 2023 (COP28) nell’integrazione della cultura nelle discussioni globali sul clima” e ricordano “l’importanza dell’economia creativa per la prosperità dell’Africa, perché offre opportunità di crescita socio-economica, affari e creazione di posti di lavoro, in particolare per le giovani generazioni”.
Tutto ciò detto, si legge nella dichiarazione finale, “intendiamo di lavorare con i governi africani e l’Unione Africana per fare leva sulla cultura come motore chiave dello sviluppo sostenibile”. Inoltre, prosegue il documento, “ci impegniamo a costruire partenariati reciprocamente vantaggiosi, basati sui principi di rispetto delle identità culturali, comprensione reciproca, libertà di espressione e co-creazione di contenuti e attività culturali”.
“Promuoveremo la condivisione di conoscenze con i governi africani e le istituzioni culturali e i portatori di interesse principali, inclusi gli individui e il settore privato”, continuano i leader G7, “per supportare gli sforzi per potenziare i settori e le industrie culturali e creative” e per “proteggere i beni culturali dal traffico illecito, promuovere, salvaguardare e gestire in modo sostenibile il patrimonio culturale e rafforzare la presenza dell’Africa nelle liste del patrimonio UNESCO”. Ancora: “sfrutteremo gli sforzi attuali per integrare le considerazioni culturali nell’agenda climatica internazionale e nelle strategie e nei piani climatici nazionali e promuovere la transizione ecologica dei settori e delle industrie culturali e creative”.
Nel documento si chiede dunque “il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, nonché nelle discussioni future su come avanzare nello sviluppo sostenibile dopo il 2030”. “Sosterremo la cultura e lo sviluppo sostenibile in Africa”, conclude la dichiarazione, “promuovendo partenariati e politiche che siano allineate con le priorità di sviluppo dei governi africani e rispettano la diversità culturale e la ricchezza delle nazioni africane”.
com.unica, 24 settembre 2024