Riportiamo integralmente il comunicato firmato da Bruno Gazzo, Presidente Federazione Associazioni Italia-Israele in risposta al recente rapporto di Amnesty International in cui si sostiene che Israele abbia commesso e stia ancora continuando a commettere genocidio nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza occupata. Nel documento intitolato “Ti senti come se fossi un subumano: il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza”, l’organizzazione non governativa ha cercato di dimostrare come, durante l’offensiva militare lanciata dopo gli attacchi mortali del 7 ottobre guidati nel sud di Israele da Hamas, Israele abbia scatenato inferno e distruzione contro la popolazione palestinese di Gaza senza freni, in modo continuativo e nella totale impunità.

Il 5 dicembre 2024, Amnesty International ha pubblicato un documento in cui accusa Israele di aver commesso un genocidio a Gaza.

Amnesty usa costantemente affermazioni false e manipolate al fine di demonizzare Israele con l’obiettivo di promuovere sanzioni internazionali atte a paralizzare la capacità di Israele a difendersi.

L’accusa di genocidio contro Israele è un’inversione dell’intento effettivo e chiaramente stabilito di Hamas e dell’Iran di cancellare Israele dalla mappa del Medioriente. È una forma di inversione dell’Olocausto, in cui gli ebrei (Israele) sono ritratti come i nuovi nazisti. Pubblicando questo “rapporto” e la campagna di advocacy sul “genocidio” che lo accompagna, Amnesty sta tentando di rafforzare gli sforzi di guerra legale guidati dal Sudafrica e dai suoi alleati di fronte alla Corte internazionale di giustizia (ICJ), così come la propaganda patologica della relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese e di altri attori politici.

L’applicazione di “genocidio” da parte di Amnesty alle azioni di Israele è un esempio di atrocità e inversione dell’Olocausto, poiché questa etichetta è più appropriatamente attribuita ad Hamas. Le sue azioni del 7 ottobre, in cui il gruppo ha assassinato, torturato, abusato sessualmente e rapito ogni israeliano che ha incontrato, e gli estesi preparativi per queste atrocità, che hanno avuto luogo nel corso di molti anni, sono una chiara prova degli obiettivi di questa organizzazione.

La Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio (1948) definisce il termine come omicidio e altri atti specifici “commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.

Secondo COGAT, l’organismo dell’IDF che facilita gli aiuti a Gaza, entro il 26 novembre 2024, oltre 1,1 milioni di tonnellate di aiuti erano entrati nel territorio dall’inizio della guerra. Inoltre, Israele ha costruito corridoi umanitari, imposto pause tattiche e vaccinato centinaia di migliaia di bambini. COGAT ha anche istituito una task force congiunta con l’ONU e le organizzazioni umanitarie per coordinare il trasporto e la distribuzione degli aiuti. Nel frattempo, Hamas attacca o saccheggia le spedizioni di cibo e ha negato ai civili di Gaza l’accesso a vasti magazzini di cibo e medicinali che aveva nascosto nei suoi tunnel prima del 7 ottobre.

L’affermazione di Amnesty che Israele sta compiendo un genocidio appare assurda visto che difficilmente un paese impegnato a perpetrare un genocidio fornirebbe aiuti, vaccinerebbe i bambini e creerebbe zone umanitarie sicure per i milioni di persone che presumibilmente cerca di distruggere.

Amnesty omette clamorosamente una seria discussione sull’ampio uso sistematico e documentato da parte di Hamas di infrastrutture civili come ospedali, scuole, moschee e altri edifici pubblici per localizzare posti di comando, tunnel, armi, combattenti e detenere ostaggi.

Amnesty afferma falsamente che Israele ha attaccato obiettivi apparentemente civili a causa della presenza incidentale di terroristi di Hamas nelle loro vicinanze, ma queste strutture sono state prese di mira perché Hamas le aveva deliberatamente convertite in installazioni militari, non a causa di “intenti genocidi” ed è consentita dal diritto internazionale. Al contrario è Hamas, che così operando ha commesso crimini contro l’umanità.

In un altro palese fallimento metodologico evidente nel comunicato stampa, Amnesty apparentemente ripete a pappagallo il fantomatico Ministero della Salute di Gaza espressione di Hamas, citando 42.000 come numero di vittime palestinesi al 7 ottobre 2024. Come è stato ripetutamente documentato anche dall’Onu, queste affermazioni non sono credibili e inoltre non distinguono tra combattenti e civili.

Se l’accusa di “intento genocida” di Amnesty venisse presa sul serio, ciò darebbe un’immunità totale alle organizzazioni terroristiche che operano sotto la copertura di popolazioni civili e impedirebbe di combattere efficacemente i terroristi che si sono insediati nelle aree urbane o tra i civili. 

Quel che è peggio è che la posizione di Amnesty incoraggia le organizzazioni terroristiche a continuare ad adottare queste tattiche, causando in ultima analisi ulteriori danni ai civili.

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