“Scienziate. Storie di vita e di ricerca” , il saggio della farmacologa e senatrice a vita Elena Cattaneo
La vita professionale di dieci grandi scienziate italiane (Raffaello Cortina, 2024, 195 pagine, euro 16).
In questo saggio snello, scritto da una persona essenziale e sintetica, si possono conoscere le informazioni fondamentali che riguardano ricercatrici e docenti in vari settori. A partire da Camilla Gaiaschi, che ha conseguito un dottorato in Sociologia all’Università di Milano (www.camillagaiaschi.com). E per finire con la genetista Vincenza Colonna, che si è dedicata alla difficile riscoperta del misterioso libro della vita.
Le interviste riguardano varie studiose: Maria Giovanna Durante, una moderna ingegnera sismica ritornata in Italia, dopo aver operato in California; Miriam Melis, una moderna elettrofisiologa che si è dedicata alla scienza sperimentale (www.miriammelislab.it); Simona Lodato, una neuroscienziata impegnata nella scoperta di qualche segreto del cervello umano; Mariafelicia De Laurentis, un’astrofisica che spazia ovunque (“Sono una persona che si fa continue domande su tutto”).
Inoltre Alessandra Mascaro ha studiato gli scimpanzé nella foresta; Silvia Ferrara applica l’intelligenza artificiale per decifrare le lingue antiche; la chimica e restauratrice polifunzionale Costanza Miliani indaga più cose; Alessandra Gentile ha raccontato il miglioramento genetico delle piante in Italia; Catalina Oana Curceanu si può definire la ricercatrice degli atomi impossibili (una vera appassionata di tutta la fisica possibile e quasi impossibile).
Da questa lettura emerge una cosa molto importante: Simona Lodato, group leader della Hunimed University “ha parlato dell’importanza della sua esperienza all’estero per imparare a pensare Out of the box [fuori dagli schemi], in settori dove, tra l’altro, Out of the box si cerca la strada per curare malattie oggi non trattabili” (p. 175).
Comunque per Elena Cattaneo la “vocazione” per la scienza è fatta di piccoli passi, “con tenacia, nella direzione che sembra più promettente: Non conta quanto la strada sia impervia” (p. 193). Naturalmente in molti casi la strada è difficile: “è inevitabile sbagliare sentiero… la strada può essere più tortuosa di quanto pensassimo… il punto non è tanto conquistare la vetta programmata ma fare tesoro di tutto quello che impareremo lungo il cammino per raggiungerla”. Oggigiorno, con tutti questi accadimenti a livello internazionale, è importante scegliere bene per risultare meglio informati.
Leggendo questo libro si può capire bene l’importanza della libertà e della ricerca; “ma anche il diritto, reclamato e difeso, di studiare qualunque cosa si ritenga opportuno, nell’interesse della collettività, accettando di mettere in competizione la propria idea con altre per stabilirne il valore. La scienza non ha padroni, ma solo idee da mettere a confronto” (p. 176). Un punto di forza dell’attività scientifica è quello di rileggere bene “la moltitudine di dati che già si posseggono” (p. 41). Quasi tutte le cose vanno viste e riviste per essere comprese bene e a fondo, a volte per capire meglio le varie interpretazioni.
Infine aggiungo che purtroppo “le donne hanno una minore propensione all’autopromozione” (Camilla Gaiaschi). E, in questo momento storico, anche in ambito scientifico, troppi professionisti si trovano a rafforzare, direttamente o indirettamente, l’indiscusso strapotere del denaro.
Elena Cattaneo è una farmacologa con un dottorato in biologia, che insegna all’Università di Milano. Fa parte dell’Accademia dei Lincei, ed è stata nominata senatrice a vita nel 2013: http://cattaneoinsenato.it. Dirige il laboratorio di biologia delle cellule staminali e farmacologia delle malattie neurodegenerative. Tra le sue pubblicazioni segnalo Armati di scienza (2021).
Nota curiosa – Ricordo il motto preferito dalla scienziata Vincenza Colonna: “Si può fare!” (p. 177). Ricordo il motto preferito dal professor Rodolfo Paoletti: “Si ricordi che si può chiedere più impegno solo a chi già si impegna” (p. 182). Comunque troppe professioniste vivono ancora in contesti “in cui permangono dinamiche organizzative che intralciano la progressione di carriera delle donne… una minore inclusione nei network, con effetti negativi sull’accesso alle informazioni e alle opportunità” (p. 19).
Nota esistenziale – La lezione fondamentale del metodo scientifico è forse questa: “essere consapevoli della nostra fragilità e imperfezione è l’unico modo per trascenderle. Se partiamo pensando di sapere già tutto, non scopriremo mai niente; se rifiutiamo di accettare l’imperfezione, non riusciremo mai a migliorarci” (p. 39). Per l’antropologa Margaret Mead, “aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia” (p. 119).
Nota aggiuntiva – Il saggio raccoglie le interviste ampliate, uscite dal 2021 al 2024, su questa rivista: www.prometeoliberato.com
Damiano Mazzotti*, com.unica 31 dicembre 2024
*Fonte: https://www.agoravox.it