Il Premio Strega a Helena Janeczek per il romanzo ‘La ragazza con la Leica’ (Guanda)
Con 196 voti Helena Janeczek ha vinto il Premio Strega 2018 con il romanzo ‘La ragazza con la Leica’ (Guanda). È la prima volta che l’editore Guanda si aggiudica il più ambito riconoscimento letterario. Il libro vincitore è dedicato all’affascinante figura di Gerda Taro, la prima fotoreporter a morire sul campo a 26 anni e racconta in particolare la storia della fotografa con Robert Capa, nonché quella della generazione degli anni Trenta nella guerra civile spagnola. Con il successo di Helena Janeczek una donna torna finalmente a conquistare questo ambito premio letterario dopo 15 anni, l’ultima scrittrice ad aver vinto era stata Melania Mazzucco con “Vita” nel 2003.
Al secondo posto Marco Balzano con ‘Resto qui’ (Einaudi) con 144 voti e al terzo Sandra Petrignani con ‘La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg’ (Neri Pozza) con 101 voti. Al quarto Carlo D’Amicis con ‘Il gioco’ (Mondadori) con 57 voti e al quinto Lia Levi con ‘Questa sera è già domani’ (Edizioni E/O) con 55 voti. A presiedere il seggio Paolo Cognetti, vincitore della scorsa edizione del Premio Strega.
“Non somiglio a Gerda Taro – ha detto Helena Janeczek – ed è stato bello cimentarmi con una figura diversa. Lei è nata coraggiosa, io il coraggio ho imparato a tirarlo fuori. Lei mi ha aiutato nei sei anni in cui ho scritto questo libro. Vorrei che non passassero altri 15 anni dalla vittoria di un’altra donna. L’emozione fa evaporare i pensieri e io di pensieri ora non ne ho e sono una persona felice. Non pensavo di vincere e credevo che la gara fosse aperta” ha aggiunto dicendo nella serata di premiazione al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma: “la cosa più divertente è bere il liquore Strega dalla bottiglia. Mi hanno chiesto se volevo un bicchiere e io ho detto di no”. “È bene – ha poi spiegato – che continui ad esserci un’attenzione sulle donne. Quest’anno eravamo in sei su dodici concorrenti, tutte con libri diversi che dimostrano la ricchezza delle storie scritte da donne che spesso trattano temi importanti. E in Italia ci sono bravissime scrittrici”.
“Lo Strega premia un libro originale, una voce inconfondibile della letteratura e un’autrice che ha un’indiscutibile profilo letterario e premia anche una casa editrice che ha fortemente creduto fin dall’inizio nel romanzo di Helena Janeczek e ne ha visto crescere il consenso” – ha detto Luigi Brioschi, presidente Guanda (Gruppo Gems). “Per Guanda è un’emozione e con un libro di tale portata è anche una vittoria per lo Strega. Il libro di Helena racconta una vicenda che, nella situazione in cui viviamo, può parlare ai lettori di oggi” ha sottolineato Brioschi. E anche per il Gruppo Gems, da quando si è costituito, è la prima vittoria del Premio Strega. Stefano Mauri, presidente e ad del Gruppo Gems dice con una battuta: “Sono contento per lo Strega, che ha conferito questo riconoscimento”.
Helena Janeczek (1964) è nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia dal 1983. Ha esordito con una raccolta di poesie, “Ins Freie”, edita da Suhrkamp nel 1989. Nel 1997 pubblica con Mondadori, “Lezioni di tenebra”, la sua prima opera di narrativa in italiano. Il libro, oggi disponibile in una nuova edizione per i tipi di Guanda, affronta a partire dall’esperienza autobiografica, il tema della trasmissione di madre in figlia di una memoria tabù segnata dalla deportazione della madre a Auschwitz. Vince il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Berto, riceve elogi importanti da scrittori come Lalla Romano e Erri de Luca. Segue “Cibo!” (Mondadori, 2002), mosaico romanzesco di storie che indagano il rapporto, felice o problematico, di donne (e uomini) con il cibo, il corpo e i desideri e le memorie che vi si intrecciano. Nel 2012 è stato ripubblicato “Blody Cow” (Il Saggiatore), pamphlet visionario sulla “Mucca Pazza” e tributo a Claire Atkinson, una ragazza inglese vegetariana tra le prime vittime del morbo.
(com.unica, 6 luglio 2018)