Nulla di fatto al vertice europeo sui migranti di Salisburgo
Le proposte della premier Theresa May sul confine irlandese e sui rapporti commerciali con l’Ue dopo la Brexit richiedono ulteriori negoziati. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk all’apertura del vertice informale dei leader dei Paesi Ue, in corso a Salisburgo. L’argomento sarà al centro di una nuova riunione dei capi di Stato e di governo prevista a metà novembre (Guardian). May ha sottolineato che la proposta dell’Ue sul confine irlandese è “inaccettabile”.
Al vertice per ora non è stato raggiunto nessun accordo sulle proposte italiane di modifica della riforma di Dublino e della missione Sophia (Il Sole 24 Ore). L’Italia ha chiesto che venga superato il criterio Paese di primo arrivo: chi sbarca in Italia, sbarca in Europa. Occorre scindere tra porto sicuro di sbarco e Stato competente a esaminare richieste di asilo. L’obbligo di salvataggio non può diventare obbligo di processare domande per conto di tutti. Nessuna risposta da parte dell’Europa. Ed è difficile che su questo punto il vertice di Salisburgo porti novità di rilievo. “Sul tavolo c’è l’ipotesi che i Paesi non volenterosi, ovvero quelli che non partecipano in termini di sbarchi o in termini di redistribuzione” dei migranti, “versino un contributo finanziario”. A spiegarlo è il premier Giuseppe Conte interpellato dai cronisti in albergo al termine della cena tra i 28 leader Ue, durata oltre 4 ore, e tenutasi al Felsenreitschule di Salisburgo. Nel corso della cena si è parlato quasi esclusivamente di migranti, spiega Conte che, interpellato su un titolo da dare alla riunione sottolinea: “lavori in corso”.
Molti paesi si “scontrano sulla redistribuzione dei migranti, ma non è l’unico problema, dobbiamo proteggere i confini europei. Spesso si è discusso in modo troppo emotivo di questi temi, ma l’obiettivo deve essere rafforzare Frontex”. Lo ha detto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, aggiungendo che molti paesi temono che rafforzando Frontex, così come ha proposto la commissione europea, significhi anche più registrazioni dei migranti in arrivo, e temono una perdita di sovranità, ma se vogliamo trovare un accordo bisogna proteggere le frontiere esterne”.
(com.unica, 20 settembre 2018)