A Gianni Ascarelli la Menorah di Anticoli 2018
L’architetto romano Gianni Ascarelli ha ricevuto a Fiuggi il Premio “Menorah di Anticoli” 2018. Il riconoscimento giunto alla sua sesta edizione, è promosso dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni e viene assegnato ogni anno, in occasione e nell’ambito della Giornata Europea della Cultura Ebraica, a personalità che abbiano legato il proprio impegno intellettuale, artistico e professionale al tema proposto dall’evento annuale.
Il tema di questa edizione, lo “Storytelling”, il narrare, dedicato alla cultura e alla tradizione dell’ebraismo, ha visto manifestazioni in quasi novanta città italiane tra cui la cittadina termale di Fiuggi che ha messo in calendario la “lectio magistralis” del professor Gianni Ascarelli “Una storia di Architettura” presso la sala Consiliare del Comune.
Oltre e al di là della letteratura e della poesia, delle parole dei giorni (la storia), della narrazione cinematografica, di quella artistica e musicale, gli amici della Fondazione Levi Pelloni hanno preso in considerazione l’arte e la scienza dell’architettura come narrazione pura. La misura dello spazio, il senso dei volumi e delle proporzioni, lo sfidare la luce, il giocare con il tempo. Tutte cifre identitarie ed arcaiche della cultura ebraica che decodificano la storia ed il tempo, scandendone le fasi finalizzate alla scrittura del presente.
“Perché il valore specifico dell’architettura – ha detto Pino Pelloni – consiste negli spazi, nelle cavità racchiuse degli edifici e degli ambienti urbani. Nella lettura e nell’interpretazione degli spazi che riflettono la vita sociale, il costume e le aspirazioni di un’epoca. L’andare e il venire della gente. Delle genti. Unitamente alla personalità creatrice degli architetti. E il connubio di tempo e spazio, di memoria e racconto, contenuti in “Una Storia di Architettura” dell’allievo di Bruno Zevi, ha fatto meritare il riconoscimento anticolano a Gianni Ascarelli. A testimonianza delle sue radici ebraiche, della vicenda degli ebrei romani dal 1938 al 1944, della sua formazione culturale, dei suoi maestri, gli amici e le sfide affrontate, dei suoi viaggi, delle sue creazioni, della sua famiglia. Della sua voglia di farsi con la sua professione testimone del nostro tempo.
(com.unica 15 ottobre 2018)