Sono passati 15 anni da quel 12 novembre 2003 quando un attentato alla base italiana di Nassiriya, in Iraq, uccide 28 persone tra cui 17 militari e 2 civili italiani. Ieri, nell’anniversario dell’attentato, dal 2009 Giornata del ricordo dei Caduti nelle missioni internazionali per la pace, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, il suo “deferente omaggio a tutti coloro che hanno sacrificato la vita, al servizio dell’Italia e della comunità internazionale”.

“Quindici anni or sono il barbaro attentato di Nassiriya stroncò la vita a diciannove italiani, unitamente ai colleghi iracheni, nell’attentato più grave subito dai nostri contingenti schierati nelle missioni di pacificazione, condotte in tante aree di crisi e contro il terrorismo transnazionale”, scrive Mattarella. “I militari e civili che, a rischio della propria incolumità, fronteggiano molteplici e diversificate minacce in tante travagliate regioni del mondo, sono l’espressione di un impegno della comunità internazionale che vede il nostro Paese credere fermamente nella necessità di uno sforzo unitario per la sicurezza e la stabilità, per l’affermazione dei diritti dell’uomo”.

“Soltanto una intensa collaborazione tra i popoli può aiutarci a sconfiggere le tenebre della violenza e a offrire un futuro all’umanità”, sottolinea il Capo dello Stato. “Con questi sentimenti, rinnovo la vicinanza ai familiari di ciascuno e partecipo al loro dolore”.

Per commemorare le vittime non solo di Nassirya questa mattina l’Ordinario Militare per l’Italia Monsignor Santo Marcianò ha celebrata una Santa Messa in suffragio nella Basilica di S. Maria in Ara Coeli a Roma alla presenza delle più alte cariche militari. 

(com.unica, 13 novembre 2018)

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