Lo stato della salute nell’UE: più protezione e prevenzione per una vita più lunga e più sana
Nell’Unione Europea rallenta l’aumento – comunque costante – della speranza di vita dei suoi cittadini. Inoltre, permangono ampi divari tra i paesi membri e al loro interno, le cui conseguenze colpiscono in particolare le persone con un basso livello di istruzione. È quanto emerge da “Health at a Glance: Europe 2018” (Uno sguardo alla sanità: Europa 2018), relazione congiunta di Commissione europea e Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), pubblicata oggi. La relazione si basa su una serie di analisi comparative dello stato di salute dei cittadini dell’UE e delle prestazioni dei sistemi sanitari nei 28 Stati membri, nei 5 paesi candidati e in 3 paesi EFTA.
“Anche se la speranza di vita nell’UE è tra le più elevate al mondo, non dobbiamo abbassare la guardia”, il monito di Vytenis Andriukaitis, Commissario per la Salute e la sicurezza alimentare. “Si potrebbero salvare molte vite adoperandosi maggiormente per promuovere stili di vita sani e affrontare fattori di rischio quali il fumo o la mancanza di attività fisica. Non possiamo accettare di perdere prematuramente più di 1,2 milioni di persone ogni anno nell’UE quando ciò potrebbe essere evitato grazie a una migliore prevenzione delle malattie e ad interventi di assistenza sanitaria più efficaci”.
La relazione invita a migliorare anche la salute mentale e a prevenire le malattie mentali, che provocano conseguenze sociali e i cui costi stimati ammontano a oltre il 4% del PIL in tutta l’UE. La relazione esorta anche ad affrontare fattori di rischio come il fumo, l’alcol e l’obesità, a ridurre la mortalità prematura, a garantire l’accesso universale all’assistenza e a rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari.
DATI CHIAVE
Fino a poco tempo fa la speranza di vita cresceva rapidamente e in modo costante in tutti i paesi dell’UE. Dal 2011 l’aumento della speranza di vita ha tuttavia registrato un netto rallentamento. Permangono inoltre grandi disparità nell’aspettativa di vita non solo per genere, ma anche per status socioeconomico. Ad esempio, in media, nell’UE gli uomini trentenni con un livello di istruzione basso hanno un’aspettativa di vita di 8 anni inferiore rispetto a quelli che possiedono un titolo di studio universitario.
Dati provenienti da diversi paesi indicano che fino al 20% della spesa sanitaria potrebbe essere destinato ad un uso migliore. Utilizzando una combinazione di leve strategiche si potrebbe ottimizzare la spesa garantendone un migliore rendimento, ad esempio per quanto riguarda la selezione, la copertura, l’acquisto e la fissazione dei prezzi dei farmaci attraverso la valutazione delle tecnologie sanitarie.
Oltre 84000 persone sono morte a causa delle conseguenze di problemi di salute mentale in tutta Europa nel 2015. Si stima che i costi complessivi derivanti dai problemi di salute mentale ammontino a oltre 600 miliardi di euro all’anno.
Circa il 40% degli adolescenti ammette di aver bevuto fino ad ubriacarsi almeno una volta nel mese precedente. Sebbene le politiche di controllo sull’alcol abbiano contribuito a ridurne il consumo complessivo in numerosi paesi dell’UE, l’abuso di alcol fra gli adolescenti e gli adulti resta un problema di sanità pubblica importante.
I nuclei familiari a basso reddito sono cinque volte più esposti al rischio di esigenze sanitarie non soddisfatte rispetto alle famiglie a reddito elevato.
LO STATO DI SALUTE NELL’UE
Nel 2016 la Commissione europea ha avviato il ciclo di intermediazione delle conoscenze “Lo stato della salute nell’UE” per assistere gli Stati membri dell’Unione nel miglioramento della salute dei loro cittadini e delle prestazioni dei loro sistemi sanitari. Le relazioni sono state accolte con favore e utilizzate dalle autorità nazionali.
Sette Stati membri (Austria, Cipro, Finlandia, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Svezia) hanno chiesto di realizzare uno scambio volontario per discutere i risultati e condividere le migliori pratiche.
La relazione “Health at a Glance: Europe 2018” è il primo prodotto del secondo ciclo de “Lo stato della salute nell’UE”, che ogni anno pari presenta una panoramica a livello dell’UE che funge da base per le analisi specifiche per paese che seguiranno. La relazione è il risultato di una più stretta collaborazione tra l’OCSE e la Commissione per accrescere le conoscenze sui temi legati alla salute.
La relazione si basa sui dati più recenti disponibili per descrivere l’evoluzione dei sistemi sanitari dell’UE in termini di efficacia, accessibilità e resilienza. Mediante il ciclo “Lo stato della salute nell’UE” la Commissione risponde alla necessità di sviluppare conoscenze specifiche per paese e di livello transnazionale che possano contribuire all’elaborazione delle politiche a livello nazionale ed europeo.
PROSSIME TAPPE
La seconda fase del ciclo è la pubblicazione dei profili sanitari per paese di tutti i paesi dell’UE, che avverrà nel 2019 e sarà realizzata in collaborazione con l’OCSE e l’Osservatorio europeo delle politiche e dei sistemi sanitari.
I profili sanitari per paese metteranno in evidenza le caratteristiche specifiche di ciascuno Stato membro e le relative sfide e saranno presentati insieme a una relazione di accompagnamento in cui la Commissione trae conclusioni trasversali. La fase finale del ciclo è costituita da una serie di scambi volontari con gli Stati membri. Si tratta di opportunità per discutere con gli esperti che hanno realizzato tutte le analisi di alcune delle sfide individuate e riflettere su possibili risposte programmatiche.
(com.unica, 23 novembre 2018)