L’Istat ha rivisto al ribasso la stima di crescita del Pil italiano nel terzo trimestre del 2018: -0,1%. Si tratta del primo dato negativo negli ultimi quattro anni (Il Sole 24 Ore). A pesare è in particolare la contrazione dei consumi e degli investimenti. Lo spettro della recessione è reale, scrive La Stampa. Anche sul fronte della fiducia dalla Direzione Ecfin della Commissione Ue arrivano segnali poco confortanti. Il sentimento economico misurato attraverso l’indice Esi è rimasto «ampiamente stabile» nell’Eurozona (-0,2 punti per arrivare a 109,5) mentre nel nostro Paese è «diminuito in modo significativo» calando di 1,2 punti. Solo la Gran Bretagna, alle prese coi travagli legati alla Brexit ha fatto peggio di noi perdendo 3,1 punti, mentre la Francia ne guadagna 0,2 e la Germania 0,6. 

Sale ancora il tasso di disoccupazione che a ottobre arriva al 10,6%, +0,2% rispetto a settembre. Sostanzialmente stabile il tasso di occupazione al 58,7% (Adnkronos). Nell’ultimo mese la stabilità degli occupati deriva da un aumento dei dipendenti permanenti (+37mila) e da diminuzioni per quelli a termine (-13mila), che interrompono il trend positivo avviatosi nel mese di marzo, e per gli indipendenti (-16mila). Con riferimento all’età calano gli occupati tra i 25 e i 49 anni, mentre si registra una lieve crescita tra i 15-24enni e un aumento più consistente tra gli ultracinquantenni. Il cambiamento c’è. In peggio – scrive Il Foglio.  Il governo continua a raccontare che il prossimo anno voleremo all’1,5 per cento: “Il pil lo faremo crescere” giura il premier Conte. Come? Mandando la gente in pensione e visto che manca il lavoro pagando i disoccupati. Semplice, no?

L’inflazione dell’Eurozona a novembre è scesa al 2% rispetto al 2,2% di ottobre (Ansa). In Italia l’indice dei prezzi al consumo ha fatto registrare, a novembre, un calo dello 0,1% su base mensile, +1,7% su base annua.

L’esame della Legge di Bilancio alla Camera è slittato a mercoledì e intanto l’Adnkronos rivela che il governo sarebbe pronto a portare il rapporto deficit/Pil al 2,1%, pur di evitare la procedura d’infrazione. Un’ipotesi confermata anche da Repubblica che parla di deficit al 2%. Il governo ha smentito le indiscrezioni pubblicate dai giornali, ma nel frattempo prosegue la trattativa con Bruxelles. Oggi, a margine del G20, il premier Giuseppe Conte incontrerà Jean-Claude Juncker (Repubblica). “Stiamo facendo progressi” ha detto il presidente della Commissione Ue (Ansa). Mentre il commissario Pierre Moscovici ha parlato di “clima cambiato”: “Ora abbiamo bisogno di azioni decisive” (Sole 24 Ore).

com.unica, 1 dicembre 2018

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