Tout va changer Con un discorso ai deputati della maggioranza, il primo ministro francese Edouard Philippe ha ufficializzato la retromarcia di Parigi sulla carbon tax: cedendo alla richiesta del movimento dei giubbotti gialli che da giorni riempie le strade del Paese, il governo ha sospeso per sei mesi il previsto aumento fiscale sulla benzina, e annullato anche il rialzo previsto dei prezzi di gas ed elettricità. “Nessuna tassa merita di mettere in pericolo l’unità della nazione”, ha detto Philippe dopo i gravi disordini dell’ultimo weekend (Euronews).

All’angolo Il presidente Macron, che aveva difeso strenuamente le misure per combattere il cambiamento climatico e rispettare gli impegni di riduzione del deficit, è stato costretto a rivedere completamente la sua linea (Bbc), ma per i “gilets jaunes” la mossa non è sufficiente: “Non basterà certo una moratoria ad addormentarci”, ha avvertito uno dei portavoce del movimento, che ha annunciato una nuova mobilitazione nelle piazze per sabato. Le autorità hanno prescritto il rinvio delle due due partite di campionato Psg-Montpellier e Tolosa-Lione previste per quel giorno (La Stampa).

Dopo l’annullamento dell’incontro previsto con i rappresentanti del governo, alcuni portavoce del movimento hanno denunciato di essere stati minacciati di morte nel caso in cui avessero accettato di parlare con il primo ministro (Corriere). La storia suggerisce a Macron un’unica lezione: la protesta in Francia vince sempre (Bloomberg). “Il giorno in cui il macronismo ha vacillato”, è il titolo di Liberation odierno.

com.unica, 5 dicembre 2018

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