A mezzanotte è scattata la chiusura delle attività di nove dipartimenti e di una serie di agenzie federali, in seguito al mancato raggiungimento di un accordo al Congresso riguardo al budget federale. Il presidente Usa Donald Trump non ha rinunciato alla richieste di destinare cinque miliardi per la costruzione del muro al confine con il Messico e a nulla sono valsi i tentativi di trovare un compromesso da parte del vice Mike Pence e di altri funzionari della Casa Bianca. Ieri Wall Street ha chiuso in rosso la sua peggior settimana dal 2011 (Il Sole 24 Ore). Il muro è stata una delle promesse elettorali più efficaci, per questo Trump mette a rischio la sua presidenza per farlo, scrive il New York Times.

Nel terzo trimestre il Pil statunitense è incrementato del 3,4%, meno rispetto al 3,5 previsto (Cnbc). Osservando i dati di novembre sugli investimenti in beni capitali e durevoli, scrive il Financial Times, si notano segnali del fatto che la crescita potrebbe perdere slancio alla fine dell’anno.  Bloomberg scrive che l’economia americana si sta espandendo grazie all’aumento del debito pubblico e non grazie al contributo di imprese e investimenti stranieri, come promesso da Trump.

Sempre secondo Bloomberg, Trump vorrebbe licenziare il governatore della Fed Jerome Powell perché contrariato dal recente incremento dei tassi deciso dalla banca centrale. Sarebbe una mossa senza precedenti, considerata la tradizionale autonomia della Fed rispetto alla Casa Bianca.

com.unica, 22 dicembre 2018

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