Covid-19, la situazione in Italia. I dati Istat sulla mortalità: +49,4% a marzo
Sono meno di 100mila gli italiani attualmente positivi al Coronavirus. Secondo i dati forniti dalla Protezione Civile i malati sono in tutto 99.980, in calo di 199 unità rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 195 persone, per un totale di 29.079 decessi dall’inizio dell’emergenza. I guariti sono complessivamente 82.879, in aumento di 1.225.
Calano ancora i ricoverati con sintomi (16.823, -419) e i pazienti in terapia intensiva (1.479, -22). In isolamento domiciliare si trovano 81.678 persone. I casi totali dall’inizio dell’emergenza sono 211.938 (+1.221). In tutto sono stati eseguiti 2.191.403 tamponi, i casi testati sono 1.479.910.
Secondo i dati pubblicati dall’Istat, nel mese di marzo la mortalità media è aumentata del 49,4%. Nei comuni del nord Italia e della provincia di Pesaro e Urbino colpiti dall’epidemia il dato è più che raddoppiato. Sono circa 25 mila morti in più, di cui soltanto la metà risultano ufficialmente deceduti a causa dell’epidemia di COVID-19. Se si considerano soltanto i circa tremila comuni più colpiti dall’epidemia, quasi tutti situati al Nord e nelle Marche, il numero dei decessi rispetto all’anno scorso è quasi raddoppiato. In alcune province, come quella di Bergamo, il numero di morti è aumentato di quasi sei volte.
Sull’avvio della fase 2 il Corriere ha intervistato il professor Giovanni Rezza, dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità: “La fase 2 va intesa come una sperimentazione. Il monitoraggio dei dati sarà giornaliero. Non siamo fuori dall’epidemia” “Ci prendiamo dei rischi – ha ribadito. Subito le zone rosse se i casi aumenteranno”. “L’aumento dei casi è immediatamente rilevabile. Crescono gli accessi al pronto soccorso, i ricoveri, i morti nelle residenze per anziani. A quel punto bisogna essere non pronti, di più. Il lavoro di intercettare il pericolo spetta a medici di famiglia e servizi di prevenzione sul territorio”.
com.unica, 5 maggio 2020