Zehra Doğan, l’artista e giornalista curda perseguitata e incarcerata in Turchia inaugurerà la rassegna venerdì prossimo, 16 ottobre

Sarà Zehra Doğan ad inaugurare venerdì prossimo, 16 ottobre, al Teatro della Corte di Genova la XIV edizione del Festival dell’Eccellenza al Femminile, in programma fino al 24 ottobre. L’artista e giornalista curda perseguitata e incarcerata in Turchia, simbolo nel mondo della resistenza e della battaglia per i diritti, riceverà in questa occasione il Premio Ipazia all’Eccellenza Femminile Internazionale.

I molti ospiti della giornata – durante la quale saranno consegnati tutti i riconoscimenti all’eccellenza previsti nel 2020 – apriranno la strada ai temi affrontati nelle 7 giornate del programma che continua fino a sabato 24 ottobre a Genova e a Sestri Levante, con incontri, proiezioni, performance e spettacoli. Il titolo della manifestazione organizzata da Schegge di Mediterraneo e diretta da Consuelo Barilari sarà “Fattore D – Donne per un Nuovo Rinascimento”. Lavoro, arte e informazione saranno al centro di un dibattito che vuole aprire una finestra nuova sul valore della partecipazione femminile alla vita culturale, economica e politica.

“Consapevoli delle difficoltà che il Paese sta vivendo in seguito alla emergenza Coronavirus, in questa edizione abbiamo voluto affrontare i principali argomenti emersi in questi mesi”, afferma Barilari. “Sono punti chiave destinati a cambiare la vita del pianeta, in un percorso che vede e vedrà le donne ricoprire un ruolo sempre più strategico nella ripartenza globale. La testimonianza delle ragazze di Kobane (con l’intervento di Ezel Alcu, la protagonista del “Kobane Callling” di Zerocalcare), Il dibattito internazionale sulla libertà e i diritti violati, in difesa dell’ambiente, per la tutela dei più deboli e la democrazia; la partecipazione alle nuove modalità del telelavoro (o smart working) e le ripercussioni nella vita familiare, l’ecofemminismo e la nuova politica green, le nuove forme dell’Arte, il teatro in streaming e in piazza, le riflessioni delle manager dello spettacolo”.

Tra gli altri ospiti previsti, Giusi Sansone (giornalista Rai), Alessandra Ballerini (avvocata per i diritti umani), Angiola Codacci Pisanelli (giornalista L’Espresso), Luisa Morgantini (Presidente di Assopace Palestina, già vice Presidente del Parlamento Europeo), Sonia Sandei (Head of Strategic Development Country Italia, Enel X), Chiara Saraceno (sociologa del Lavoro), Giovanna Badalassi (economista di genere), Cinzia Pennati (scrittrice e blogger). Uno spazio particolare sarà riservato anche quest’anno allo spettacolo, con Laura Palmieri (Radio Rai), l’americanista Massimo Bacigalupo, la critica teatrale Silvana Zanovello e le attrici Gaia Aprea, Sara Bertelà, Duska Bisconti e Viola Graziosi. Con molte altre sorprese in via definizione.

Il festival si chiude sabato 24 nella Sala Agave del Convento dell’Annunziata a Sestri Levante, con la proiezione del film “Mi sono innamorato di Pippa bacca” di Simone Mainetti: un omaggio all’artista italiana uccisa in Turchia nel 2008 a cui è dedicata la nuova sezione Premio Ipazia per le performing Arts.

Parteciperanno, insieme al regista, la famiglia Bacca e il comitato d’indirizzo del premio, composto da Consuelo Barilari, Stefano Bigazzi (giornalista), Bettina Bush (giornalista La Repubblica), Alessandra Gagliano Candela (vice direttrice Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova), Gian Maria Cervo (direttore artistico del Festival Internazionale “Quartieri dell’Arte”), Linda Kaiser (critica d’arte Artribune), Virginia Monteverde (direttrice di Art Commission Events), Eugenio Pallestrini (presidente Museo Biblioteca dell’Attore Genova), Chico Schoen (gallerista) e Francesca Serrati (direttrice Museo GAM e Museo di Villa Croce). 

com.unica, 11 ottobre 2020

*Zehra Doğan (Diyarbakır, 14 aprile 1989) è un’artista e giornalista curda con cittadinanza turca, arrestata e condannata per aver pubblicato sui social media un suo dipinto in cui raffigura la distruzione di Nusaybin dopo gli scontri tra le forze di sicurezza e gli insorti curdi.

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