Pazza idea, “Generazione Passione” il tema scelto per l’edizione 2020
Il festival di cultura contemporanea e digitale dal 26 al 29 novembre in modalità streaming. Tra gli ospiti Anne Boyer, Manuel Vilas, Jeffrey Schnapp, Luigi Manconi, Luca Sofri, Emma Dante e Sandro Bonvissuto
“Pazza Idea”, il festival di letteratura e cultura contemporanea e digitale, è giunto alla nona edizione e quest’anno sarà trasmesso in tutta Italia dal 26 al 29 novembre in streaming sul sito pazzaidea.org e sui canali social del festival. Quella di quest’anno sarà un’edizione molto speciale a causa delle restrizioni imposte dalla normativa anti Covid. Un cambiamento necessario per navigare al meglio nella complessità di questo 2020, che permetterà al pubblico di seguire la kermesse seguendo così gli incontri e le interviste con gli ospiti dal “salotto” virtuale, cuore pulsante della rassegna, allestito al Centro D’Arte e Cultura Il Ghetto, spazio storico del Festival con il prezioso supporto di Renato Chiocca e Maddalena Brunetti.
“Generazione Passione” è il tema scelto quest’anno dagli organizzatori del festival, che si prefigge di affrontare con uno sguardo molteplice la complessità del reale. Un duplice sguardo sui cambiamenti storici degli ultimi decenni e, inevitabilmente, sui movimenti culturali, sociali, politici e di costume. La passione che “muove il sole e l’altre stelle” è il motore che fa girare il mondo, ma muove anche le scelte individuali, il fattore che le rende diverse, speciali, uniche. Il filo che lega padri e figli, mondi diversi ma in profonda connessione. Un richiamo forte alle potenzialità del presente e alle possibilità del futuro. “Anche quest’anno il festival è pensato come un laboratorio di pensiero, riflessione e partecipazione sulla visione altra delle cose, esplorando gli scenari sociali e culturali della realtà attraverso la capacità interpretativa dei libri e dell’arte nelle sue infinite suggestioni”, ha detto la direttrice del festival Mattea Lissia nel corso della presentazione alla stampa. “È il festival della contemporaneità, un presidio d’avanguardia culturale e letteraria in continua esplorazione nei meandri della nostra società, del mutevole presente e dei futuri possibili.”
La tecnologia avrà un ruolo centrale i quanto ci permette di oltrepassare i confini geografici per stare comunque insieme agli ospiti di quest’anno, anche quando molto lontani: è il caso della scrittrice Anne Boyer (Premio Pulitzer 2020 per il libro Non morire, edito da La nave di Teseo), degli scrittori Manuel Vilas dalla Spagna (pubblicato in Italia da Guanda) e di Petros Markaris dalla Grecia (con il suo ultimo romanzo L’omicidio è denaro, La nave di Teseo) e dagli Stati Uniti Jeffrey Schnapp, pioniere delle Digital Humanities (autore di Il mondo dei media, Il Saggiatore).
Quattro nomi di grande peso che si aggiungono a un ricco cartellone, con il consueto focus dedicato all’arte: la storica dell’arte e direttrice dell’Exmà di Cagliari Simona Campus dialogherà con Federico Clapis, artista contemporaneo specializzato in arti visive.
La fotografia, formidabile strumento di racconto della realtà e mezzo artistico di espressione di ogni tempo, sarà al centro dell’intervista al celebre fotografo e critico musicale Guido Harari. Harari ha ritratto gli artisti più famosi del mondo e fondato, nel 2011, la Wall Of Sound Gallery, la prima galleria fotografica italiana interamente dedicata alla musica.
Una delle voci più originali e apprezzate del panorama italiano, ma con un’anima internazionale, è quella della scrittrice Claudia Durastanti, al festival con un doppio appuntamento: uno speech dedicato al più recente scenario degli Stati Uniti, tra politica, pandemia e cultura, un’esplorazione delle più recenti sfumature di identità e comunità. Il secondo focus riguarderà il suo libro La straniera (La nave di Teseo, finalista premio Strega 2019): narrazioni familiari e generazionali, radici; relazioni, madri e figlie in conflitto perenne e in costante fuga l’una dall’altra; un confronto generazionale indagato con profondità e dolore. Temi affrontati lucidamente e in maniera incisiva, ma con approcci narrativi differenti e unici, per esempio da Emanuela Canepa nel suo Insegnami la tempesta (Einaudi) e da Marta Barone in Città sommersa (Bompiani), romanzo “generazionale” e ponte ideale e concreto fra gli anni Settanta e il nostro tempo, con la prospettiva molto speciale di una figlia che racconta del padre.
Affascinante e di notevole talento è la scrittura di Viola di Grado, che a partire dal suo ultimo romanzo Fuoco al cielo (La nave di Teseo) ci parlerà di passioni totalizzanti e dialogherà con Anne Boyer: il suo libro Non morire (La nave di Teseo) è un potente viaggio nella malattia e nella passione feroce per la vita, col quale la scrittrice ha vinto il premio Pulitzer 2020 per la non fiction, il premio Windham-Campbell 2020 per la saggistica ed è stato scelto tra i libri dell’anno dalla “New York Times Book Review”.
Un altro rappresentante delle nuove generazioni di scrittori è Daniele Mencarelli, vincitore nel 2019 del Premio Strega Giovani con Tutto chiede salvezza (Mondadori), racconto di un’incredibile esperienza, con uno sguardo misericordioso verso l’umanità più fragile: un modo nuovo di vivere la realtà, un recupero dei valori fondanti dell’umano.
Cristina Comencini con il suo ultimo romanzo L’altra donna (Einaudi) racconta gli scontri ma anche gli incontri del destino, quando le diverse generazioni si incrociano sotto il segno delle passioni. A lei si collega anche l’ultimo libro di Melania Mazzucco, L’Architettrice (Einaudi), un punto di vista speciale sulle donne e l’arte, sulle passioni che permettono non solo di superare le difficoltà, ma anche di generare nuove creazioni.
Un focus sulle generazioni più giovani, sul nostro presente e soprattutto sul futuro è quello che indagherà l’insegnante e scrittore Enrico Galiano, autore di romanzi sull’adolescenza e popolarissimo in rete, un esempio di come la divulgazione culturale possa arrivare anche nelle periferie.
I ragazzi, ma anche gli adulti che affrontano quello che la vita può riservare loro: saperlo raccontare non è da tutti. Quello dello scrittore Manuel Vilas è stato un vero e proprio caso editoriale in Spagna e in Europa. Con i libri In tutto c’è stata bellezza e La gioia, all’improvviso (Guanda) ha esplorato i territori difficili della perdita, del lutto e della rinascita, del legame con le radici, tra i padri e i figli.
In collegamento ci sarà anche il padre del noir mediterraneo, Petros Markaris. Il celebre scrittore, drammaturgo e intellettuale armeno naturalizzato greco, ha vissuto a lungo ad Atene, ha studiato a Vienna e Stoccarda, e per esperienza di vita e lavoro intellettuale possiede una visione molto peculiare degli attuali scenari europei. A partire dal suo ultimo noir L’omicidio è denaro (La nave di Teseo) racconterà di questi tempi di cronica crisi economica, disuguaglianze e ingiustizia sociale.
Luigi Manconi, politico, intellettuale e autore insieme a Federica Graziani del libro Per il tuo bene ti mozzerò la testa (Einaudi), sarà protagonista di un intervento dedicato a una sua storica passione militante: la necessità del garantismo, il recupero di un senso morale e non moralistico nella politica e nell’informazione, la lotta al populismo spicciolo.
Incrocio d’arte e passione civile per la regista e drammaturga Emma Dante e l’impegno intergenerazionale per il teatro, soprattutto in un periodo difficile come quello che viviamo. Quali sono le potenzialità dell’arte, quale il suo ruolo per l’individuo e la collettività, di cultura si può vivere? Anche attraverso il suo nuovo libro in uscita E vissero tutte felice e contente (La nave di Teseo), una rilettura visionaria e appassionante delle favole più conosciute, Emma Dante racconterà, a modo suo, le grandi favole con cui siamo cresciuti affrontando temi importanti come gli stereotipi del maschile e del femminile, la necessità dell’umiltà, il dolore, l’ingiustizia e la forza necessaria per essere sé stessi.
E così il teatro si scompone per poter arrivare al pubblico con Egidia Bruno e Vincenzo Vecchione che ci propongo TRACKS: laboratorio teatrale virtuale fatto di voce umana, voci digitali, luci e suoni. Tracks è la traccia di un evento che da remoto diventa presente.
Le lectio magistralis di quest’anno saranno affidate a Maurizio Ferraris, filosofo e professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Torino, che nei suoi ultimi saggi ha efficacemente indagato la complessità delle trasformazioni digitali nella società moderna, e a Giovanni Ziccardi, giurista e scrittore, appassionato di criminalità informatica, hacking, diritti di libertà, investigazioni e dissidenti digitali, e del rapporto tra diritto e letteratura e insegna all’Università Statale di Milano informatica giuridica, sarà con noi per un incontro sulle evoluzioni di Internet e la manipolazione dell’informazione, con uno sguardo all’Italia e oltreoceano.
Con lo studioso dell’umanesimo digitale Jeffrey Schnapp approfondiremo invece le ricadute che i mutamenti di questo secolo a cavallo tra modernità e tradizione hanno prodotto nel singolo e nella collettività. Schnapp ha compiuto Studi Classici alla Stanford University, dove si è laureato in Filologia, per poi approdare alla Harvard University, dove tiene le cattedre di Lingue e Letterature Romanze e di Letteratura Comparata.
Il giornalismo online, le mutazioni dell’informazione, il rapporto con il pubblico, il valore delle condivisioni, il giornalismo di comunità e le nuove risorse e necessità dell’informazione in una conversazione sul giornalismo moderno, con Luca Sofri, direttore di Il Post.
Il cantautore, musicista e produttore discografico Riccardo Sinigallia sarà invece protagonista di un incontro a cavallo tra la musica e le passioni, andando a rintracciare il significato più profondo dell’arte come collante tra le generazioni e le evoluzioni di questo lavoro culturale nelle sue tante potenzialità, ma anche nella crisi che viviamo.
Poesia e musica, in modalità online con gli intermezzi poetico-musicali, saranno curati dallo scrittore e giornalista Yari Selvetella, che presenterà al festival anche il suo nuovo romanzo Le regole degli amanti (Bompiani), e darà vita a un percorso tra le passioni intime e civili dei poeti italiani dell’ultimo secolo: con le poesie di Filippo Tommaso Marinetti, Antonia Pozzi, Pier Paolo Pasolini, Edoardo Sanguineti, Antonio Veneziani, Luigi Di Ruscio, Milo De Angelis, Patrizia Cavalli, Umberto Fiori, Patrizia Valduga, Pierluigi Cappello, Franco Arminio, Andrea Di Consoli, Gabriele Galloni. Letture affidate alle attrici e agli attori: Michela Atzeni, Lia Careddu, Giacomo Casti, Daniel Dwerryhouse, Maria Loi, Felice Montervino, Elio Turno Arthemalle. E musiche curate da: Ivana Busu, Antonio Firinu, Matteo Leone, Gianluca Pischedda e Sergio Tifu.
E chi meglio di Sandro Bonvissuto può raccontare gioie e dolori della passione per lo sport che è poesia, il calcio, per una squadra che diventa tutt’uno con la sua città, Roma, che non è solo metropoli e Capitale ma anche archetipo di luogo dell’anima (il suo ultimo libro, La gioia fa parecchio rumore, è edito da Einaudi). Qui sotto un reading dal romanzo.
Un tema molto simile, declinato con sfumature ancora più letterarie e poetiche, lo ritroveremo nell’appuntamento imperdibile per ogni appassionato di letteratura con La Fondazione Pavese: un percorso nell’opera e i luoghi di Cesare Pavese insieme a Pierluigi Vaccaneo, direttore dell’omonima Fondazione, dalla quale si collegherà per l’occasione. Un omaggio alla bellezza eterna dei paesaggi e luoghi del cuore dell’Italia.
Vera Gheno è una storica ospite del festival. La sociolinguista sarà con noi con un intervento specifico sul linguaggio di genere assolutamente da non perdere, e in un panel dedicato insieme ad altre due esperte di comunicazione: Marta Perego, giornalista, autrice e conduttrice televisiva che attualmente collabora con LaEffe, dove racconta il mondo culturale italiano come ha fatto fin dagli esordi, e un’altra amica del festival, l’esperta di comunicazione Mafe De Baggis.
Qual è oggi la comunicazione più efficace e sostenibile, specialmente per la cultura e l’informazione? È possibile godere della cultura in modi non convenzionali, ad esempio sul digitale, con l’ebook, in maniera più interattiva e collettiva? Cos’è cambiato rispetto al passato, anche quello più recente? E come possiamo educarci a una comunicazione più “ecologica”, rispettosa dei contenuti e di chi li legge e, dunque, ne viene in qualche modo influenzato?
I workshop, tutti gratuiti su prenotazione, saranno fruibili online tramite iscrizione: quest’anno, come sempre, grande attenzione ai temi della cultura digitale e della creatività come strumento di lavoro.
La nona edizione del festival Pazza Idea è organizzata dall’Associazione Luna Scarlatta con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo) e della Fondazione di Sardegna. In collaborazione con la Scuola Holden, la Fondazione Cesare Pavese, il Consorzio Camù, CTM, il Festival Lievito, il Med Ecoistututo. Pazza idea fa parte delle Rete Nazionale dei Presìdi del libro.
com.unica, 13 novembre 2o20