L’AQUILA – Il rettore del Gran Sasso Science Institute, Prof. Eugenio Coccia, si é detto contento di aver ospitato il “primo evento in presenza dall’inizio della pandemia” al GSSI venerdì pomeriggio della scorsa settimana. L’occasione é stata la presentazione a L’Aquila del secondo volume de “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo” di Dom Serafini, un libro che racchiude altri 100 personaggi già apparsi nella sua rubrica domenicale su “Il Messaggero”.

Come ha fatto presente Serafini, “…il compito di far conoscere l’Abruzzo all’estero spetta alle istituzioni. Il mio é semplicemente quello di far conoscere in Abruzzo le eccellenze abruzzesi che sono all’estero e  fornire esempi ai giovani su come aver successo all’estero“. Dopo che il relatore Goffredo Palmerini, da esperto analista e ricercatore sull’emigrazione, ha illustrato il vecchio e nuovo panorama dell’emigrazione, Alessandro Pajewski ha descritto il “ritorno dei cervelli” spiegando che, nel suo caso, ha scelto di guadagnare meno che negli Usa, pur di tornare in Abruzzo dove ora é un dirigente al Gssi.

Precedentemente il Rettore Coccia aveva riassunto la sua sfida come quella di “far tornare, far restare e chiamare” i talenti in Abruzzo, e a L’Aquila in particolare. Il giornalista Niccoló d’Aquino, definitosi “immigrato” in Abruzzo da Roma e Milano, ha subito chiarito di ritenersi piú abruzzese dei presenti, perché “voi ci siete nati, io l’ho scelta [come ulteriore residenza]”. D’Aquino ha anche fatto notare che a descrivere le virtú dell’antica Roma non erano i romani, bensí gli stranieri, che lui chiama “italici”, e quindi per decantare l’Abruzzo ci servono dei “nuovi italici”.

Infine, nonostante gli esigui profitti che offre l’editoria (“se si va al pareggio é giá un guadagno”) Arturo Bernava, direttore de Il Viandante, casa editrice de “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”, si é impegnato a pubblicare altri volumi che mettano in risalto gli abruzzesi all’estero.

com.unica, 13 luglio 2021

Nell’istantanea, da sinistra: Dom Serafini, Arturo Bernava, Goffredo Palmerini, Eugenio Coccia, Niccoló d’Aquino, Alessandro Pajewski. 

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