All’inizio dell’anno nuovo Federalberghi fa un primo bilancio del 2021 del turismo. Dati poco confortanti, quelli raccolti dall’osservatorio Federalberghi, secondo cui lo scorso anno sono andate in fumo 148 milioni di presenze turistiche. Per fare un raffronto con il 2019 (l’ultimo anno pre-pandemico), è come se si fosse cancellato un pernottamento su tre. Quanto ai soli turisti stranieri, la perdita diventa di uno su due per un totale di 115 milioni presenze estere perse.

“Non possiamo pensare che tutto sia passato – commenta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – che tutti abbiano ripreso a viaggiare come prima. Se è vero che vaccini e misure di distanziamento ci rendono più sicuri, non possiamo dimenticare che per molti è ancora vietato entrare nel Belpaese e che anche gli italiani vanno alla scoperta della propria nazione con maggiore difficoltà”.

In questo scenario, ricorda Federalberghi, imprese e dipendenti degli hotel italiani hanno visto venir meno una ad una le misure di sostegno che avevano permesso la sopravvivenza delle aziende e dei relativi posti di lavoro: il credito d’imposta sugli affitti, l’esonero dal pagamento dell’IMU, la moratoria sui mutui e la cassa integrazione covid.

“La burrasca è tutt’altro che passata – conclude Bocca – e tutto il settore alberghiero guarda con il fiato sospeso al Consiglio dei Ministri di domani. Imprese e lavoratori degli alberghi hanno bisogno ancora del sostegno del Governo per poter passare la più grande crisi che si sia mai vista nel settore”.

com.unica, 13 gennaio 2021

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