La Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO) ha preso una posizione netta di condanna dell’aggressione militare all’Ucraina da parte di Putin.

Ecco il testo integrale del comunicato, redatto ieri 28 febbraio:

Nella notte fra il 23 e il 24 febbraio su ordine del presidente Vladimir Putin l’esercito russo ha dato inizio all’invasione dell’Ucraina. Il conflitto è stato deciso da Mosca nonostante tutti i tentativi di trovare una soluzione diplomatica fatti sia dall’Ucraina sia dalla comunità internazionale. Le operazioni belliche scatenate dalla Federazione Russa sono la prima guerra di conquista sul suolo europeo dai tempi della Seconda guerra mondiale che si prefigga l’obiettivo, in violazione al diritto internazionale, di assoggettare un intero popolo, il cui diritto di esistere come entità politica indipendente è di fatto negata dagli aggressori. Le conseguenze di questa guerra si faranno sentire a lungo nel mondo, e riguardano direttamente anche l’Italia e l’Unione Europea.

La SISSCo condanna l’aggressione militare all’Ucraina e l’uso da parte di Putin di distorsioni storiche e di ciniche bugie come la negazione dell’autonomia dell’Ucraina, l’indebito uso della categoria di genocidio, le accuse di nazismo, per giustificare l’attacco alla sovranità di un altro paese. Essa esprime altresì la sua solidarietà e vicinanza a tutti gli abitanti dell’Ucraina e della Russia che si oppongono a questa guerra, e raccomanda ai suoi soci di prendere laddove possibile, nelle loro sedi, tutte le iniziative più adatte a tutelare e sostenere gli studenti e i ricercatori minacciati dal conflitto o dalla loro opposizione ad esso, nonché di chiedere la sospensione o l’annullamento degli accordi quadro con la Russia, almeno finché perdurerà l’aggressione.

Preliminare alla guerra di conquista in Ucraina è stata una stretta repressiva nei confronti della società civile russa, che sta perdendo la sua più importante organizzazione non governativa. Nel dicembre 2021 due tribunali russi hanno decretato la liquidazione rispettivamente dell’associazione Memorial Internazionale, nata negli anni Ottanta a Mosca con lo scopo di preservare la memoria delle repressioni in Unione Sovietica e di studiarne la storia, e del Centro per i diritti umani di Memorial, che in passato aveva documentato le violazioni dei diritti umani compiute dall’esercito russo in Cecenia, e aveva fornito assistenza giuridica alle vittime. Se Memorial Internazionale disturbava la manipolazione del passato a fini politici e bellici, il Centro per i diritti umani sarebbe stato uno scomodo testimone durante la guerra in Ucraina.

Dati questi drammatici sviluppi, la SISSCo si impegnerà anche, nei prossimi giorni, per organizzare iniziative dedicate alla storia di questi paesi nella convinzione che un libero dibattito scientifico abbia un intrinseco significato civile.

Presidente e Direttivo SISSCO

La SISSCO è un’associazione culturale, senza fini di lucro, fondata nel marzo 1990. Nel costituirla – si legge nel sito ufficiale (https://www.sissco.it) – i soci fondatori esprimevano “il desiderio di confrontare i diversi interessi di ricerca con lo statuto scientifico della disciplina, i suoi confini, i suoi rapporti con le scienze sociali e con le tematiche che nascono dal confronto con altre epoche ed altri paesi”. Lo scopo dell’associazione è quello di “promuovere il progresso degli studi di storia contemporanea in Italia e la loro valorizzazione nell’ambito scientifico, accademico, civile. Momenti fondamentali di tale attività sono l’ampia diffusione di ogni informazione riguardante l’insegnamento universitario della disciplina, l’organizzazione e gli esiti della ricerca nonché il dibattito tra i cultori della stessa”.

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