Ucraina: inaugurato il “Peace Village” uno spazio multinazionale al servizio della popolazione civile
È stato donato dal Movimento Europeo Azione Nonviolenta (MEAN) e da un pool di imprese italiane
È stato inaugurato oggi, 13 marzo, alle ore 12.00, in Piazza della Libertà, nella città di Brovary, in Ucraina, il “Peace Village”, uno spazio multinazionale e rifugio climatico a servizio della popolazione civile. Il progetto è stato voluto e organizzato dall’architetto Mario Cuccinella e donato a Brovary dal Movimento Europeo Azione Nonviolenta (MEAN) insieme con un pool di imprese italiane.
Da parte ucraina, il progetto è stato curato dalla Fondazione di beneficenza internazionale di Serhii Malyk “Free Spirit of Ukraine” e Kyiv Municipal Motor Car Club con il sostegno dell’Amministrazione statale del distretto di Brovary della regione di Kiev e del Consiglio comunale di Brovary. All’evento di inaugurazione sono stati invitati Volodymyr Maibozhenko, capo della Brovary RDA della regione di Kiev, Ihor Sapozhko, sindaco di Brovary, e rappresentanti del MEAN e delle aziende italiane che hanno finanziato questo progetto.
50 attivisti del Movimento Europeo di Azione Non Violenta (MEAN), con l’intenzione di operare concretamente per la cultura della pace ed il sostegno umano e nonviolento alla popolazione aggredita, stanno tornando in Ucraina per un nuovo importante appuntamento: l’inaugurazione del “Villaggio della Pace” a Brovary.
“Peace Village” è un complesso di edifici progettati dall’architetto Mario Cuccinella e donato a Brovary dal Movimento Europeo Azione Nonviolenta insieme con il pool di imprese italiane (ScaffSystem di Ostuni e Mannigroup di Verona e anche altre) e il sostegno di tanti cittadini. L’area del complesso è di 300 mq. “Peace Village” è stato disegnato ricalcando il simbolo circolare del segno della pace, come monumento vivo “alla speranza”. Nelle casette calde e ben attrezzate, i bambini possono giocare e studiare, le persone possono incontrarsi, leggere, caricare le batterie di telefoni o tablet o semplicemente riscaldarsi o ricevere altro aiuto necessario. Questo piccolo “Villaggio della pace” è dotato di due stufe, un generatore donato da Base Italia e 16 mini generatori solari, per portare anche esempi chiari di transizione ecologica. La costruzione della Città della Pace è iniziata il 6 febbraio 2023.
“È stato sorprendente vedere quanta passione gruppi numerosi di uomini ucraini, sia operai specializzati del comune che tanti volontari, hanno messo nell’“issare” in fretta il loro segno di pace rivolto al mondo intero – hanno sottolineato in una dichiarazione i portavoce del MEAN, Marianella Sclavi, Riccardo Bonacina, Marco Bentivogli e Angelo Moretti -: giovani ed adulti impegnati attivamente nella resistenza sul fronte militare e nella ricostruzione del loro paese. Qui in Ucraina abbiamo visto la determinazione degli ucraini e la loro determinazione a vincere. Resistono e restano sulle loro terre perché vogliono vivere e si identificano come persone pacifiche che vogliono la libertà per i loro figli, anche a costo delle loro vite adulte”.
“Sono sinceramente grato ai nostri amici italiani per il loro aiuto all’Ucraina e la loro fiducia nella nostra Fondazione. Questa nostra lotta per la libertà ha unito tutte le persone preoccupate e coraggiose di tutto il mondo che credono nella libertà, nella democrazia e in un mondo libero. Ecco perché le chiamate notturne dall’Italia – “Non ci conoscete, ma vi abbiamo mandato quattro camion con materiali da costruzione” – non stupiscono più. Sai solo che da qualche parte nel mondo hai amici, anche se non ti conoscono ancora. Sono sicuro che la cooperazione tra la nostra Fondazione e il Movimento MEAN decollerà e insieme saremo in grado di portare molti benefici all’Ucraina”, ha aggiunto Serhii Malyk, Presidente della Fondazione di beneficenza internazionale di Serhiy Malik “Free Spirit of Ukraine” e del Kyiv Municipal Motor Car Club.
L’architetto Mario Cucinella che ha ideato il Peace Village, dal canto suo ha affermato: “è intenso il sentimento che accompagna un progetto come questo: nella sua semplicità esprime una forza credo unica. E l’impegno che lo ha accompagnato, l’entusiasmo per il suo completamento dimostrano, anche in questo caso, in una situazione così assurda, quanto le persone chiedano, più di ogni altra cosa, la possibilità di stare insieme, di avere un luogo nel quale potersi riunire. Ho pensato, per questa che è una piccola architettura a tre strutture, al simbolo universale della pace: perché l’architettura, che vuol dire costruire, insieme ad altri, qualche cosa che tutti potranno usare, qualche cosa intorno alla quale poi potrà nascere anche altro, è e deve poter essere un segno di pace”.