L’intervento del visionario CEO di OpenAI all’Italian Tech Week 2024 di Torino. Una conversazione con John Elkann sulle opportunità e i rischi dell’intelligenza artificiale

Sam Altman, CEO di OpenAI, è stato l’ospite d’onore all’Italian Tech Week 2024, che ha avuto luogo alle OGR di Torino dal 25 al 27 settembre. La conferenza, organizzata da Exor e Vento, ha portato sul palco alcuni tra i protagonisti del mondo dell’innovazione e della tecnologia, ma tutti gli occhi erano puntati su Altman. Visionario e al tempo stesso cauto nel suo approccio, Altman è la figura chiave di ChatGPT, il modello di intelligenza artificiale generativa che ha rivoluzionato il modo in cui interagiamo con le macchine. L’evento di Torino ha così rappresentato un’occasione unica per ascoltare da vicino il pensiero di uno dei protagonisti principali dello sviluppo dell’IA, soprattutto in un momento storico in cui questa tecnologia è oggetto di grande interesse e dibattito.

Classe 1985, dopo aver guidato Y Combinator, uno degli acceleratori di startup più influenti al mondo, Altman ha spostato la sua attenzione verso l’intelligenza artificiale, diventando co-fondatore e poi CEO di OpenAI. Con ChatGPT, lanciato nel 2022, ha avuto un ruolo fondamentale nel portare questa tecnologia dalle accademie e dai laboratori di ricerca direttamente nelle mani del grande pubblico. Oltre che essere un imprenditore di successo e un eccellente innovatore, nel corso della rassegna torinese ha confermato di essere anche un pensatore profondo. Ha una visione del futuro alimentata dalla convinzione che l’IA possa trasformare radicalmente il mondo, migliorandolo sotto vari aspetti, dalla qualità della vita alla sostenibilità. Tuttavia, Altman nei suoi discorsi mantiene sempre un equilibrio tra entusiasmo e prudenza. Nel suo intervento a Torino, infatti, si è percepita la sua preoccupazione riguardo ai potenziali rischi legati all’intelligenza artificiale, sottolineando la necessità di uno sviluppo etico e regolamentato di queste tecnologie.

Altman ha avuto modo di discutere di questi temi durante una “fireside chat” con John Elkann, CEO di Exor e presidente di Stellantis e Ferrari. I due hanno dialogato di fronte a una platea gremita all’interno della sala Fucine delle OGR, dove migliaia di persone si sono raccolte per assistere all’evento più atteso della Tech Week. La conversazione ha spaziato dalla visione di Altman sul futuro dell’IA e dell’energia, alle implicazioni sociali ed economiche di queste tecnologie, fino a tematiche più leggere come la passione condivisa per le auto sportive, in particolare per le Ferrari. La presenza di Elkann ha reso la discussione un ponte tra il mondo della tecnologia e quello dell’automotive, due settori apparentemente distanti ma sempre più connessi grazie alle potenzialità dell’IA. Altman, infatti, si è detto colpito dalla sua visita a Maranello, dove ha potuto apprezzare “la passione e la precisione con cui viene utilizzata la tecnologia in Ferrari”. Elkann ha sottolineato come la tecnologia permetta di costruire “l’esperienza del domani” nelle automobili, aggiungendo: “La tecnologia ci consentirà di cambiare il modo di interagire con le auto. Avremo delle auto completamente diverse; domani parleremo con le nostre auto, e io non vedo l’ora”.

Le sfide interne di OpenAI e il futuro dell’azienda

Altman ha iniziato affrontando una situazione delicata: proprio la notte prima della conferenza, la Chief Technology Officer di OpenAI, Mira Murati, insieme a due ricercatori chiave, aveva comunicato la decisione di lasciare l’azienda senza preavviso. Altman ha affrontato la questione con calma e trasparenza, ringraziando coloro che hanno deciso di intraprendere nuovi percorsi e augurandosi che la transizione potesse rendere OpenAI “sempre più forte”. Non è la prima volta che OpenAI si trova a fronteggiare cambiamenti importanti. Negli ultimi anni, personalità di spicco come Ilya Sutskever, ex chief scientist, e Greg Brockman, ex presidente e fidato braccio destro di Altman, hanno abbandonato l’azienda per dedicarsi a nuove iniziative legate all’IA. La recente partenza di Murati e di altri membri del team ha alimentato speculazioni su una possibile ristrutturazione aziendale e sul futuro di OpenAI come società for-profit. “Non è assolutamente vero”, ha dichiarato Altman riguardo alle voci su una completa conversione di OpenAI in una società orientata esclusivamente al profitto, aggiungendo però che il consiglio di amministrazione ha considerato tale possibilità per quasi un anno.

La missione di OpenAI rimane quella di sviluppare un’intelligenza artificiale generale (AGI) che possa portare benefici all’intera umanità, ma l’equilibrio tra sostenibilità finanziaria e spirito no-profit rimane una questione aperta. Con una valutazione stimata intorno ai 150 miliardi di dollari, OpenAI si trova al centro di grandi aspettative e pressioni.

ChatGPT e il futuro dell’interazione uomo-macchina

Uno dei punti centrali del discorso di Altman è stata la nuova modalità “voce” di ChatGPT. Elkann ha raccontato di averla testata negli Stati Uniti per due settimane, rimanendo affascinato dalla capacità del sistema di rispondere con toni più umani e con una voce virtuale che può essere interrotta, ridere, sospirare, e persino cantare su richiesta. “Mi auguro che arrivi anche in Europa”, ha detto Elkann, ma Altman ha spiegato che la funzione non è ancora disponibile nel Vecchio Continente a causa di alcune questioni normative. “Stiamo lavorando il più duramente possibile per portarla rapidamente in Europa”, ha rassicurato Altman, mostrando ottimismo riguardo alla futura diffusione di questa tecnologia.

La modalità voce rappresenta, secondo Altman, un passaggio fondamentale nella relazione tra uomo e macchina. “Per me ha la stessa magia che aveva inizialmente ChatGPT. C’è qualcosa di speciale nel parlare con un computer in modo così naturale”, ha spiegato, sottolineando come questa forma di interazione possa migliorare radicalmente la fruizione delle tecnologie IA. Altman ha poi fatto riferimento a “o1”, un nuovo modello sviluppato da OpenAI, che punta a migliorare la capacità di ragionamento delle IA. “È stato divertente vedere come le persone lo stanno utilizzando”, ha aggiunto.

L’IA e l’energia: le due forze del futuro

Altman ha identificato due grandi trend che domineranno i prossimi decenni: l’intelligenza artificiale e l’energia. Sebbene a prima vista queste due forze possano sembrare slegate, in realtà sono strettamente interconnesse. L’addestramento e il funzionamento dei modelli di IA richiedono una quantità considerevole di energia, soprattutto per mantenere operativi e raffreddati i data center necessari al calcolo. Nonostante questo, Altman guarda al futuro con fiducia, prevedendo un’abbondanza di energia a basso costo. “La prosperità che otterremo da queste due cose, che si stanno sbloccando, spero, più o meno nello stesso momento, è davvero notevole”, ha affermato. Per Altman, il connubio tra IA ed energia porterà a un miglioramento significativo della qualità della vita, offrendo opportunità in settori come l’educazione, la sanità e la sostenibilità.

Altman ha chiarito che il suo obiettivo non è creare un mondo in cui le persone siano confinate in casa, in una realtà digitale isolata e alienante. “Non mi entusiasma l’idea di un mondo in cui tutti stanno seduti a casa con l’aria condizionata spenta, con gli occhiali per la realtà virtuale addosso. Sarebbe molto deprimente. Quindi voglio che il mondo migliori drasticamente per tutti. Voglio scoprire come possiamo continuare a farlo”. Secondo Altman, la chiave sta nel coniugare crescita e sostenibilità, evitando visioni pessimistiche o catastrofistiche del futuro.

“Penso che la decrescita, o qualunque altro nome si dia a quell’ideologia, sia una delle cose più stupide e pericolose che abbiamo avuto da molto tempo”, ha dichiarato Altman. “Quello che invece dovremmo avere è una crescita massiccia, ma sostenibile, e la tecnologia è l’unico modo per arrivarci”.

L’energia del futuro e il ruolo del nucleare

Elkann ha poi portato la discussione sul tema dell’energia, chiedendo ad Altman quale sia la sua visione riguardo alle tecnologie di fissione e fusione nucleare di nuova generazione. Altman ha espresso ottimismo: “Penso che nei prossimi due anni vedremo dimostrazioni incredibilmente promettenti di fissione e fusione di prossima generazione. Ci vorrà un po’ di tempo per superare il processo normativo, eliminare i bug dai sistemi e, soprattutto, renderli molto economici. Ma credo che questa tecnologia sia una grande parte del nostro futuro”.

Alla domanda di Elkann se entro il 2050 il mondo potrebbe non bruciare più carbonio, Altman ha risposto positivamente, collegando questo obiettivo alla sua recente decisione di investire 375 milioni di dollari in Helion Energy, una società che punta a realizzare la fusione nucleare. Altman vede l’energia abbondante come uno dei pilastri del progresso e dello sviluppo sostenibile, elementi che considera fondamentali per un futuro in cui l’IA svolgerà un ruolo chiave.

Sebastiano Catte, com.unica 28 settembre 2024

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