Il progetto, basato su una joint venture tra OpenAI, Oracle e SoftBank, appare come sfida tecnologica epocale tra USA e Cina, con l’Europa spettatrice silenziosa

Nella storica Roosevelt Room della Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha annunciato quello che ha definito “il più grande progetto infrastrutturale di intelligenza artificiale della storia”. Battezzato Progetto Stargate, l’ambiziosa iniziativa ha già attratto promesse di finanziamento per 500 miliardi di dollari, di cui 100 miliardi destinati a essere impiegati immediatamente. Il progetto è nato grazie a una collaborazione strategica tra OpenAI, Oracle, SoftBank e il fondo degli Emirati arabi Mgx. Oltre ai principali finanziatori, Microsoft, Nvidia e Arm si sono uniti come partner tecnici, rafforzando la portata strategica del progetto.

Per la portata degli investimenti e l’impegno messo in campo dalla Casa Bianca il Progetto Stargate ha richiamato alla mente la corsa allo spazio iniziata alla fine degli anni ’50, un periodo in cui l’innovazione tecnologica era trainata dalle rivalità geopolitiche. Oggi, il campo di battaglia si è spostato dal cosmo al regno dell’intelligenza artificiale generale (AGI), con Stati Uniti e Cina a contendersi la supremazia. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha definito Stargate “il progetto più importante di questa era”, sottolineandone il potenziale per garantire la leadership americana nell’AI e generare “centinaia di migliaia di posti di lavoro negli Stati Uniti”. Le sfide sono enormi. Secondo McKinsey, la domanda di infrastrutture legate all’AI triplicherà entro il 2030. Con la Cina già impegnata in massicci investimenti, gli Stati Uniti non possono permettersi di rimanere indietro. “Questa impresa monumentale,” ha dichiarato Trump, “è una dichiarazione di fiducia nel potenziale dell’America sotto una nuova leadership.”

Il Progetto Stargate mira a creare data center e infrastrutture computazionali all’avanguardia in tutto il territorio statunitense, a partire dal Texas. Grazie all’expertise cloud di Oracle, alla capacità finanziaria di SoftBank e al know-how tecnologico di OpenAI, l’iniziativa è progettata per garantire un vantaggio strategico rispetto ai rivali. Larry Ellison, CTO di Oracle, ha definito il progetto “un pilastro per la reindustrializzazione dell’America e la salvaguardia della sicurezza nazionale.”

Tuttavia, non tutti condividono l’eccessivo ottimismo di Trump e dei suoi fan e ne sottolineano alcune criticità. A sorpresa Elon Musk ha bollato il progetto come finanziariamente insostenibile. “Non hanno i soldi,” ha affermato il capo di Tesla e SpaceX sulla sua piattaforma X, sottolineando che l’impegno di SoftBank ammonta a meno di 10 miliardi di dollari. A Musk ha replicato prontamente Altman, affermando che “ciò che è buono per il Paese non sempre coincide con ciò che è ottimale per le tue aziende”. Ha inoltre auspicato che Musk, nel suo ruolo di consulente di Trump, metta l’interesse degli Stati Uniti al primo posto. Ma, a parte l’aspetto legato ai finanziamenti, emergono anche altri interrogativi non certo i poco conto riguardo al tema della governance e sulle implicazioni di ordine etico. Al centro delle polemiche legate a Stargate c’è la decisione di Trump di revocare le linee guida sulla sicurezza per l’AI stabilite dal suo predecessore. Un suo ordine esecutivo ha annullato infatti un documento di 100 pagine che delineava standard etici e protocolli di sicurezza per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questa deregolamentazione ha dato di fatto carta bianca al consorzio Stargate, ma ha anche suscitato preoccupazioni tra gli esperti per i rischi non controllati. La rimozione delle linee guida sulla sicurezza potrebbe infatti creare un precedente pericoloso. E, sebbene l’innovazione rapida sia cruciale, ignorare le considerazioni etiche potrebbe portare a conseguenze indesiderate, come algoritmi distorti e violazioni della privacy. Ad alimentare ulteriormente le preoccupazioni è la presenza in Stargate del Ceo di Oracle Larry Ellison, sostenitore convinto della cosiddetta tecnologia di sorveglianza. In passate interviste, tra cui una recente con Business Insider, Ellison aveva apertamente caldeggiato una visione distopica di società basata sulla sorveglianza totale. Molti critici ora paventano il rischio che il suo coinvolgimento in Stargate possa aprire la strada a pratiche invasive sulla gestione dei dati: il potenziale di abuso in un progetto di questa portata è enorme, soprattutto senza meccanismi di supervisione robusti.

E l’Europa? Di fronte a una sfida di questa portata il vecchio Continente dà l’impressione che stia a guardare, come un vecchio pensionato aggrappato alla rete di recinzione dei cantieri. Nonostante i suoi quadri normativi nel settore dell’AI siano all’avanguardia, non si intravedono per ora all’orizzonte quegli ecosistemi tecnologici necessari per competere a questi livelli e tanto meno la forza finanziaria in grado di supportarli. Così è reale il rischio di vedere ancora accrescere il gap rispetto ai due maggiori competitor e di consolidare un ruolo sempre più marginale nel plasmare il futuro dell’AI, da puro consumatore passivo di tecnologie sviluppate altrove.

Sebastiano Catte, com.unica 25 gennaio 2025

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