La forza viene spesso confusa con il ritirarsi dalle difficoltà o allontanarsi dalla lotta della vita. La vera forza è quella di staccarsi dalle sensazioni per cercare di controllarle. Molti credono che allontanarsi, evitare un conflitto e fuggire dal dolore li renda forti; non è così. In realtà, la vera forza si trova non nel ritiro, ma nell’impegno, nella resistenza e nella capacità di affrontare la vita stessa.

La vita è un gioco di felicità e tristezza, guadagno e perdita. Il tema della forza riguarda il coraggio e la capacità di affrontare questa rappresentazione con piena capacità, affrontandola sia con tristezza che con gioia. Significa anche sostenere le avversità che incontriamo, crescere e trovare il bene in ogni perdita. Ritirarsi completamente da questa vita è il contrario di vivere esperienze e lezioni che costruiscono il carattere e offrono possibilità di trasformazione personale.

Capiremo perché il ritiro, e non l’azione, non conferisce potere; comprenderemo come la resilienza, l’intelligenza emotiva, le relazioni, i fallimenti e la crescita personale contribuiscano al vero potere. Infine, arriveremo alla conclusione che chi si ritira non si sta prendendo cura di sé, ma sta riducendo le proprie possibilità. Solo affrontando la vita si trovano coraggio, apertura e la continua ricerca della crescita che portano al vero potere.

La falsa illusione di forza nel ritirarsi

Per la maggior parte delle persone, il ritiro è percepito come autoconservazione. Si pensa che il ritiro porti pace e metta al riparo dalle delusioni, evitando il dolore emotivo. Sebbene sia vero che un breve periodo di ritiro possa aiutare a riflettere e recuperare il benessere, un lungo periodo di ritiro non è mai stato descritto come una misura salutare o potenziante per la vita. Eliminare tutte le difficoltà che la vita ci presenta non le riduce; è solo un modo per posticiparne l’impatto. Le sfide tendono ad aumentare di intensità e sono spesso accompagnate da rimpianti, perdite e un peggioramento dell’isolamento. Il potere non nasce dall’evasione, ma dal confronto.

Evitare l’amore e le relazioni per paura di essere feriti porta a un processo di mancanza di bellezza, affetto, compagnia e legami affettivi. Allo stesso modo, non correre rischi nella carriera per non fallire e rimanere su terreno sicuro porta a una staticità in cui non si svela mai il proprio potenziale. Ciò significa che la vera forza non implica rinchiudersi in un guscio, ma richiede di affrontare l’ignoto con fede, nonostante l’incertezza del risultato.

Resilienza: la radice della vera forza

Forse non c’è altro tratto di forza che sia tanto rivelatore quanto la resilienza. Essa permette a una persona di affrontare situazioni difficili, inclusa la capacità di fare nuovi cambiamenti e raggiungere il successo ogni volta che si cade. Le esperienze negative nella vita non spezzano la persona resiliente, ma alimentano la sua forza nella crescita.

Ci sono numerosi esempi di persone che hanno affrontato avversità estreme, ma hanno dimostrato la forza nel confrontarsi con questa realtà. Nelson Mandela è stato imprigionato per 27 anni; tuttavia, dopo la sua liberazione, si è battuto per la pace e l’unità. Helen Keller era sorda e cieca, ma mai un ostacolo così grande è stato sufficiente a impedirle di diventare un’icona di coraggio e speranza. Queste persone non si sono ritirate dalla vita, ma vi sono entrate a pieno titolo, dimostrando che la forza risiede nell’avversità.

Come costruire la resilienza

La resilienza non è un dono; è una competenza sviluppata attraverso uno sforzo consapevole. Ecco alcuni modi per costruire la resilienza:

Riformulare le sfide come opportunità: invece di vedere gli ostacoli come scogli, prova a vederli come trampolini di lancio per la crescita. Ogni difficoltà porta con sé una lezione che costruisce un carattere forte.

Resilienza emotiva: la forza non sta nel combattere le emozioni, ma nel gestirle meglio. Riconoscere e elaborare i sentimenti è parte dell’auto-riflessione.

Mentalità a lungo termine: a volte la lotta può essere insopportabile per un po’, ma quando le difficoltà passano, molto di essa assume un significato. Una visione a lungo termine aiuta a sopportare la sofferenza temporanea.

Essere circondati da persone buone: non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto e a chi affidarsi. La forza aumenta quando viene condivisa con chi ci sostiene e ci eleva.

Imparare la perseveranza: i successi non arrivano da chi non ha mai fallito, ma da chi non ha mai mollato. La forza interiore può essere invincibile alle sfide grazie alla perseveranza.

Il potere della connessione: forza attraverso le relazioni

La più grande menzogna sulla forza è che essa rende qualcuno indipendente a livello di isolamento. È il contrario della verità, perché spesso la vera forza proviene da un legame. Gli esseri umani sono creature sociali, con una natura biologica predisposta alla connessione. Essere abbastanza vulnerabili da permettere a qualcun altro di essere al nostro fianco e aiutarci dimostra un coraggio straordinario. Le persone che, per paura di soffrire, si ritirano in se stesse, risparmiano alcune parti del dolore, ma negano agli altri la profondità dell’amore, dell’amicizia e delle esperienze condivise. Non sottrarre, ma abbracciare il rischio, nonostante l’incertezza, è forza.

Come la connessione costruisce la forza

Supporto emotivo: è confortante e bilanciante appoggiarsi a vicenda nei momenti difficili. Questa forza significa che nessuno ha mai dovuto affrontare nulla da solo.

Crescita reciproca: una relazione è quella che spinge ogni persona coinvolta a crescere, imparare e migliorare. L’onestà nei feedback è accompagnata da incoraggiamento, e le esperienze condivise fanno crescere ciascuna delle persone coinvolte.

Appartenenza: uno spazio vuoto dentro è come si sente una persona durante la solitudine. Le relazioni ricche riempiono la sua vita di significato e scopo.

Forza attraverso l’associazione: che si tratti di famiglia, amici o un mentore, il supporto del team per chi permette a questa persona di affrontare gli alti e bassi della vita e stimolarla a lavorare.

Imparare dall’esperienza – forza in azione

La forza non è una teoria, ma un’esperienza. Chi evita le sfide non sa cosa può fare. La forza cresce attraverso lo sforzo, il tentativo, l’errore e sopportando il disagio.

Superare la paura come azione

La paura è parte della vita, ma se controlla le nostre azioni, c’è stagnazione. La strada diretta verso la forza è affrontare le paure, sia nelle relazioni personali, nelle aspirazioni professionali o nell’espressione di sé. Più si affronta la paura, meno potere essa avrà. Pensa al parlare in pubblico. La maggior parte delle persone ne ha paura, ma più una persona si sfida a praticare, più diventerà sicura di sé. Evitarlo cementa solo la paura. La forza arriva quando si sceglie l’azione piuttosto che l’evasione.

Il fallimento come insegnamento

Molte persone evitano la vita per paura di fallire. Tuttavia, il fallimento non è una debolezza, ma una parte indispensabile del successo. I più grandi inventori, artisti e leader hanno fallito migliaia di volte prima di avere successo. Ciò che li distingue dagli altri è il fatto che non hanno mai mollato.

Thomas Edison fallì migliaia di volte prima di inventare la lampadina.

Walt Disney fu licenziato una volta per “mancanza di immaginazione” prima di creare un impero dell’intrattenimento mondiale.

J.K. Rowling fu rifiutata numerose volte prima che Harry Potter diventasse il fenomeno globale che è oggi.

Queste persone avrebbero potuto fermarsi dopo i fallimenti, ma non lo hanno fatto. La forza non significa evitare il fallimento; significa usare il fallimento come un passo per salire ancora.

Gli effetti psicologici del ritirarsi

Il ritiro a lungo termine dalle sfide della vita può avere seri effetti psicologici, tra cui:

Aumento dell’ansia: l’evitamento rafforza la paura, rendendo più difficile affrontare le sfide future.

Depressione e malinconia: l’isolamento crea vuoto e una mancanza di scopo.

Perdita di autostima: la forza si costruisce sull’accomplimento e sull’attività. L’evitamento distrugge l’autostima.

Rimorso: le persone ritirate spesso guardano indietro con un senso di opportunità perse e potenziale non realizzato.

Conclusioni: la vera natura della forza

La forza non ha nulla a che fare con il ritirarsi dalla vita. La forza è andare avanti, combattere la buona battaglia e rialzarsi. La forza è quella del cuore, del coraggio e della volontà di andare avanti; ancor di più, la capacità di abbracciare sia la gioia che il dolore come parte dell’esperienza umana. Le persone che si piegano sono a volte protette, ma alla fine si privano di una possibilità di sviluppo, relazione e soddisfazione. I più forti di tutti sono quelli che si rifiutano di evitare le difficoltà, ma vivono tutta la vita e resistono fermamente contro l’avversità. Sono le persone veramente forti quelle che non si ritirano, ma avanzano. Camminano in avanti, anche se non sono sicure, amano con tutto il cuore nonostante la paura e vanno avanti anche di fronte agli ostacoli. Non è il ritiro la forza, ma l’essere fermi, vivere senza rimpianti e pieni di vita.

Krishan Chand Sethi*, com.unica 6 febbraio 2025

*Dr. Sethi K.C. (Autore) – kcsethi@gmail.com. India – Auckland, Nuova Zelanda

L’immagine in alto è stata realizzata con il supporto dell’intelligenza artificiale

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